OHLAR SGUARDI DAL MONDO
OHLAR – SGUARDI DAL MONDO di Angelo Iunco
a cura di Flavia Silvia Spinelli
07 – 15 Luglio 2022
Olhar – Sguardi dal mondo è la seconda mostra personale dell’artista romano Angelo Iunco. Riprende il percorso – più precisamente bisognerebbe dire il “cammino” – proprio da dove era stato interrotto sei anni fa con “In cammino, volti del mondo”
Olhar è una bellissima parola portoghese che significa, nella sua accezione più immediata, “guardare”. Sono sempre infatti gli sguardi ad essere al centro dell’interesse e della ricerca dell’artista. In particolare, ed ancora una volta, gli sguardi ed i volti femminili. Come diceva John Berger “per un artista disegnare è scoprire”. Guardare, osservare, intuire attraverso volti incontrati, immaginati o forse sognati, attraverso la forma e l’intensità dello sguardo, l’unicità di ogni essere umano.
I dipinti ci raccontano storie, ci svelano mondi, trattengono segreti, ci inducono all’ascolto. Olhar ha altri possibili significati dentro di se, sfumature di senso (osservare, fissare, colpo d’occhio, cercare con lo sguardo ….) che una traduzione non può cogliere e allora si affida al quel suo breve e musicale suono che ha accompagnato l’artista nel suo percorso di studio e di ricerca così come precedentemente lo avevano fatto le parole del poeta spagnolo Antonio Machado con la sua poesia “Caminante, no hay camino” (Caminante, no hay camino, se hace camino al andar”…)
Ogni volto è un miracolo, ogni faccia è una costruzione unica, il cui destino e quello di essere lo specchio dell’anima. Ogni viso è una memoria, un’avventura scriveva sempre John Berger. Alla parola olhar è stato assegnato proprio il compito di traghettare la mano dell’artista verso questa avventura che è anche memoria, mai oblio.
E’ ricerca di purezza e speranza che ancora sia possibile recuperare una verginità del mondo, con sguardi che siano ancora capaci di immergerci nello splendore della natura e ricordarcene l’infinta bellezza.
Attraverso il colore, i tratti disegnati sottilmente a matita come a ricercare la traccia primaria, gli sguardi si animano sulla tela, diventano parole, parlano a chi li osserva, emettono quel magico suono olhar: guarda, ci dicono.
Lo scrittore portoghese Jose Saramago diceva: “ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima”